MONUMENTO ALL'EMIGRANTE

LE CINQUE PORTE DEI CONTINENTI

Il progetto  dell’opera monumentale

L’idea principale su cui si basa la proposta progettuale deriva dal concetto umano dell’emigrazione.

Tale idea si arricchisce dei significati legati alla figura dell’emigrante a cui è dedicato il progetto, e s’incarna in un’architettura molto semplice, il trilite, due pietre verticali di sostegno collegate in alto da una terza posta in senso orizzontale.

CINQUE PORTALI, evoluzione del trilite a rappresentare I CINQUE CONTINENTI percorsi dagli emigranti, il portale elemento della casa lasciato alle spalle, ma anche elemento ritrovato nel nuovo mondo raggiunto.

L’organizzazione planimetrica dei cinque elementi verticali si basa su una matrice geometrica semplice: un quadrato; la disposizione nasce dalla volontà di sottolineare l’ordine secondo le quattro direzioni cardinali.

I materiali utilizzati sono per il basamento e i portali blocchi di pietra tipo Apricena. 

INAUGURAZIONE

MONUMENTO ALL'EMIGRANTE

 

 

  

E' stata una festa meravigliosa.

Tutto il paese s'è stretto attorno agli emigranti rappresentati da

Tonino Carafa e Giovanni Pacilli, Carmelina Di Paolo giunti dagli Stati Uniti, Vittorio Scarpone da Montreal – Canada, Peppino Flocco dall’Australia e da tanti altri nostri amici venuti dal Regno Unito, dalla Francia, dal Belgio, dalla Svizzera, dalla Germania, dal Venezuela, dal Brasile; altri nostri concittadini, residenti in diverse città in Italia, hanno paretecipato all’inaugurazione del Monumento e salutato con un applauso caloroso ed interminabile “Le Cinque Porte” aperte nel mondo, dedicate agli emigranti.

 Il monumento è stato eretto all'ingresso del paese e la strada da oggi potrà essere denominata Viale dell'Emigrante. È auspicabile per ciòuna delibera ufficiale approvata dell’Amministrazione Comunale.

Il tutto s'è concretizzato intorno alle ore 19.00 alla presenza delle massime autorità politiche, militari e religiose: il Presidente della Provincia di Campobasso De Matteis, il sindaco Franco Pallotta, gli Amministratori Comunali, il Presidente della Consorzio di Bonifica, Giorgio Manes, il promotore dell’iniziativa, Fortunato Giannangelo, naturalmente il parroco Don Franco Pezzotta, che fin dal primo giorno del suo ministero pastorale in Montecilfone (3 ottobre1971) ha sempre portato nel cuore e nella preghiera i suoi fedeli parrocchiani sparsi nel mondo, tenendoli uniti ed informati attraverso il Giornale


“Il Campanile”, da poco con il Sito Parrocchiale: www.parrocchiasangiorgiomartire.it, e con frequenti incontri e visite pastorali nelle diverse nazioni.

Subito dopo l'inaugurazione e la benedizione del monumento, ci sono stati gli interventi del sindaco, del presidente della Provincia di Campobasso,  di Tonino Carafa, di Vittorio Scarpone.

In particolare il parroco, dopo la benedizione, ha rivolto parole di ringraziamento ai Gjaku Jon i Sprhishur, precisando così la sua gratitudine: "Intendo ringraziare i nostri emigranti, i nostri concittadini che vivono e lavorano con prosperità in ogni parte del mondo.

Essi hanno contribuito alla crescita economica e sociale dei paesi che li hanno accolti e, sempre loro, con il ricordo sempre vivo che portano nei loro cuori della terra natia, oggi hanno voluto questa cerimonia che ha portato all'inaugurazione del monumento all'emigrante.

Il monumento dedicato a "Montecilfone nel mondo", agli emigrati di ieri e di oggi, raggiunge il proprio obiettivo e tutta la comunità montecilfonese ne è fiera"..

La festa è proseguita in serata con la “Festa del Ritorno” e la “Consegna della Valigia dell’Emigrante, a Tonino Carafa presidente della “Società San Giorgio In Philadelphia Stati Uniti.

Tonino Carafa ha ringraziato il Sindaco, l’Amministrazione Comunale ed il Parroco Don Franco: "E' un giorno grandissimo e indimenticabile per tutti i cittadini montecilfonesi e tutti noi nel mondo per l'occasione del monumento che, oggi, ci ha riuniti e, contemporaneamente, ci ha riuniti. Facendo questo noi lo facciamo anche per le future generazioni".

Il monumento già nelle prime ore del pomeriggio del giorno dell'inaugurazione è stato meta turistica dei primi curiosi accorsi per ammirare ed apprezzare il manufatto.

Tutti positivi i commenti sul valore artistico dell'opera e sulla simbologia adottata dell’Arch. Gianni Cravero per rappresentare il fenomeno migratorio registratosi nei primi anni del 1900 e continuato nella


seconda metà del secolo scorso a Montecilfone e nel resto d'Italia.

"Quel monumento è il simbolo di tutti montecilfonesi - ha dichiarato - che volenti o nolenti hanno dovuto abbandonare Montecilfone, uscire da una di quelle porte per cercare fortuna in altri nazioni e in altri paesi".

Questo, probabilmente, è il suo valore intrinseco che ha emozionato e fatto riflettere tutti. Con questo Monumento vi ricorderemo sempre e voi non perderete le vostre radici che sono sempre qui a Montecilfone.

Nessuno vi dimenticherà.

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