La vita della comunità parrocchiale
LA VITA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE
DIOCESI DI TERMOLI – LARINO
Vescovo: Mons. Gianfranco De Luca
ZONA PASTORALE DI MONTENERO
Montecilfone - Petacciato – Petacciato Marina – Guglionesi
Montenero - Mafalda - Tavenna - Palata – Acquaviva CC
Castelmauro – Civitacampomarano –
San Felice del Molise – Montemitro
PARROCCHIA SAN GIORGIORGIO MARTIRE
Parroco: Sac. Franco Pezzotta
INTRODUZIONE
Montecilfone ha una popolazione residente di quasi 1.500 abitanti, con pochi battesimi e molti funerali. Il numero degli abitanti va sempre diminuendo, perché i giovani se ne vanno e Montecilfone sta diventando un paese di anziani.
Arrivano da alcuni anni sempre più numerosi gli extra-comunitari, di altre civiltà e religioni, con i quali non sempre è facile dialogare, perché poco si integrano con la vita del paese e, meno ancora, con la nostra Comunità cristiana.
La Comunità Parrocchiale condivide le direttive e le esperienze pastorali diocesane e zonali.
Le linee pastorali sono proposte dal Vescovo, Mons. G. De Luca, e dagli Uffici Pastorali diocesani.
IL VOLTO MISSIONARIO DELLA PARROCCHIA
- La Parrocchia è "casa di tutti", fraterna e accogliente. È aperta a tutti, vuole raggiungere e coinvolgere tutti, desidera rispondere ai problemi del territorio.
- La Parrocchia promuove, sostiene, anima, forma, valorizza tutti i carismi dei laici, collaboratori motivati e preparati, che non sono solo esecutori, spettatori, ma sono protagonisti.
- La Parrocchia non è solo annuncio, culto, anagrafe parrocchiale, servizio, carità, ma è anche animazione del sociale nella leale e mutua collaborazione con l'Amministrazione Comunale, con la Scuola e con le diverse Associazioni presenti in Montecilfone: Pro Loco Munxhufuni, Kamastra, Ass. Sancti Millenni, Avis, Circolo Culturale Skanderbeg, Ass. Sportiva ...
- Presta attenzione pastorale e rispetta quanti sono lontani dalla pratica religiosa o dalla vita della Comunità Parrocchiale.
- Vigila, con adeguate iniziative, di fronte al proselitismo delle sette, in particolare dei Testimoni di Geova.
- Accoglie, rispetta, aiuta e presta attenzione a famiglie, lavoratori, badanti ed extracomunitari aderenti a religioni non cristiane.
- La Parrocchia segue con interesse particolare il Magistero della Chiesa del Papa e dei Vescovi.
- Coltiva l'iniziativa lodevole e fruttuosa della "Lectio Divina" Settimanale (Avvento - Quaresima) per introdurre il popolo di Dio alla ricchezza inesauribile di verità e di vita della Sacra Scrittura.
- Promuove iniziative e opere per la cultura, il tempo libero, la promozione umana (Centro della comunità, Centro Sociale, giovani, ritrovo terza età, scuola, ecc.).
- I fedeli sono, da sempre, informati sulla vita e sulle attività attraverso la pubblicazione mensile del Giornale Parrocchiale "IL CAMPANILE" che entra nella casa di tutti e raggiunge i parrocchiani emigrati, in modo da favorire la crescita dello spirito di famiglia, della comunità parrocchiale.
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
STATUTO E REGOLAMENTO
ART. 1 La Parrocchia, piccola Chiesa, è di tutti e tutti vi devono trovare posto per mettersi al servizio degli altri.
II Parroco, dopo aver dialogato con il Consiglio Pastorale Parrocchiale, formulerà le decisioni per il bene di tutta la Comunità, ponendo attenzione a valorizzare e armonizzare i diversi ministeri di tutti i componenti della Parrocchia.
ART. 2- Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è l'organo espressivo della responsabilità ecclesiale di tutta la Comunità parrocchiale. È costituito in parrocchia dal 1971 su due perni: Comunione e Partecipazione.
ART. 3 C.P.P. studia, programma e verifica l'azione pastorale della Comunità nel duplice momento di crescita interiore e di missione.
ART. 4 C.P.P. è costituito dal Parroco e dai Laici, in parte scelti dal Parroco e, in parte, da rappresentanti eletti per ogni organismo pastorale, educativo, caritativo operante in parrocchia, riconosciuto ed approvato dall'Ordinario della Diocesi. Tutte le persone di ambo i sessi, battezzate e cresimate, della Comunità Parrocchiale dai diciotto anni compiuti possono far parte del CPP.
ART. 5- C.P.P. ha la durata di anni tre; i membri eletti, compiuto il triennio, possono essere rieletti.
ART. 6 Presidente è il Parroco o un suo Delegato; Vice Presidente è il membro eletto dall'Assemblea del Consiglio stesso.
ART. 7 Il Consiglio si riunisce periodicamente (mensilmente), a seconda delle esigenze di elaborazione e di attuazione del Piano Pastorale. Tratta i problemi pastorali della Parrocchia e della evangelizzazione, i problemi posti dalla situazione umana del territorio.
ART. 8 Collabora con il Parroco proponendo suggerimenti e proposte in tutti gli ambiti della pastorale parrocchiale. Favorisce la programmazione e il coordinamento.
ART. 9 Nella organizzazione delle feste religiose popolari della Parrocchia si attiene alle indicazioni diocesane.
ART. 10 Le iniziative per la cultura, il tempo libero e la promozione umana (Centro della Comunità, Centro Giovanile, scuola, ecc.) sono compito del CPP.
ART. 11 L'ordine del giorno, già notificato con la convocazione, sarà illustrato dal Presidente, dopo la preghiera e la lettura del verbale della seduta precedente.
ART. 12 Le riunioni del C.P.P. sono pubbliche, potendo assistervi qualsiasi membro della Comunità come uditore. Le decisioni del Consiglio saranno portate a conoscenza della Comunità stessa.
ART. 13 Si curerà la costituzione di apposite Commissioni, capaci di'trattare e risolvere con proprietà e competenza i vari argomenti. Perché tutti abbiano la possibilità di presentare proposte, l'ordine del giorno si conclude sempre con le "varie".
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
1. Convocazione delle sedute
- Il CPP viene convocato dal presidente del Consiglio pastorale parrocchiale, il quale prepara l’ordine del giorno.
- L’invito scritto, indicante data, luogo e ordine del giorno, dev’essere notificato a tempo debito, di regola almeno cinque giorni prima della seduta.
2. Frequenza delle sedute
a) Il CPP si riunisce in seduta almeno quattro volte all’anno.
b) Per casi di particolare urgenza, il CPP può essere convocato entro 48 ore. Qualora però un terzo dei membri del CPP sollevi obiezioni per la brevità del tempo di convocazione, in tale seduta non si potranno prendere decisioni. La seduta avrà solo valore consultivo per il caso in questione.
3. Stesura dell’ordine del giorno
- Ogni membro del CPP inoltre ha la facoltà di richiedere al presidente, al più tardi entro due giorni prima della seduta, che vengano trattati ulteriori argomenti. La decisione di accogliere o meno tale richiesta spetta al CPP all’inizio della seduta.
4. Sostituzione di membri e coinvolgimento di esperti
a) I membri del CPP non possono farsi sostituire da altri nelle sedute.
b) Un membro, dopo tre assenze ingiustificate, è depennato dal CPP.
5. Presidenza e svolgimento della seduta
a) Le sedute del CPP vengono condotte dal presidente.
b) È bene che la seduta abbia inizio con una riflessione spirituale.
c) I punti previsti vengono trattati secondo l’ordine del giorno stabilito. All’inizio della seduta possono essere decise l’esclusione di argomenti posti all’ordine del giorno, la variazione dell’ordine di discussione dei punti proposti e l’accettazione di eventuali nuovi argomenti presentati.
6. Ordine degli interventi
a) Il presidente dà la parola secondo l’ordine di richiesta. Ogni richiesta di intervento riguardante l’ordine del giorno ha la precedenza rispetto ad ogni altra richiesta.
b) E’ possibile fissare un limite al numero e alla durata degli interventi.
7. Diritto di voto
Tutti i membri del CPP possono partecipare alla votazione. Il parroco non partecipa al voto.
8. Votazione e decisioni
a) Il CPP può prendere decisioni e procedere a votazione su eventuali richieste se sono presenti almeno due terzi dei membri. Tale possibilità sarà verificata dal presidente all’inizio della seduta.
b) La votazione di proposte viene fatta, di norma, per alzata di mano; verrà fatta in segreto se richiesto da parte di un membro del Consiglio. Eventuali votazioni o decisioni riguardanti persone devono essere sempre fatte a scrutinio segreto.
c) Il presidente verifica il numero dei voti favorevoli e contrari e quello delle astensioni. In caso di dubbi sull’esito, la votazione viene ripetuta.
d) Al termine della votazione il presidente ne rende noto il risultato.
9. Verbali delle sedute
a) Per ogni seduta del CPP deve essere redatto un verbale.
b) Il verbale deve contenere:
- data e luogo, orario d’inizio e termine della seduta
- il nome del/la segretario/a
- i nomi dei presenti e degli assenti
- i nomi delle eventuali persone esterne chiamate a partecipare alla seduta
- l’ordine del giorno
- le proposte inoltrate, nei loro termini stabiliti
- i risultati delle votazioni e delle elezioni
- riflessioni comuni e iniziative programmate
- la suddivisione del lavoro, precisando gli impegni assunti e chi se ne fa carico.
c) Se una proposta è stata accolta con l’astensione o il voto contrario di un membro, questi ha il diritto di esigere che la sua diversa opinione venga annotata nel verbale.
d) Il verbale viene presentato al CPP per l’approvazione nella seduta successiva. I membri hanno diritto di apportare aggiunte e variazioni al testo. Eventuali modifiche dovranno essere annotate sul verbale della seduta in corso.
11. Obbligo di riservatezza
a) I membri del CPP devono mantenere il riserbo su argomenti che il Consiglio ritiene di carattere riservato.
b) Questioni di carattere personale e argomenti discussi in sedute non pubbliche sono sempre da trattare in modo riservato anche quando ciò non sia stato espressamente deciso.
ORGANISMI DI COMUNIONE E PARTECIPAZIONE
ASSEMBLEA GENERALE PARROCCHIALE
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
CONSIGLIO AFFARI ECONOMICI PARROCCHIALE
CONSIGLIO DEI REFERENTI PASTORALI
COMITATO FESTE
CONSIGLIO REFERENTI PARROCCHIALI
LITURGIA Moccia Carmela
CATECHESI Moccia Marina
CARITAS D'Angelo Elisa
GRUPPO PREGHIERA P. PIO Gallina Adelaide
COMITATO FESTE Sforza Rosari
GRUPPO FAMIGLIE Bracone Carlo – D’Angelo Lucia
GRUPPO GIOVANI Manes Silvio -
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
CONSIGLIO AFFARI ECONOMICI PARROCCHIALE
BRACONE CARLO
MOCCIA CARMELA
NACCARELLA LIVIA
SFORZA ROSARIA
DI DONATO REMO
COMITATO FESTE
COGNOME | NOME | MINISTERO | VIA | TELEFONO |
Pezzotta | Franco | Parroco | Manzoni, 21 | 0875 - 979100 |
Moccia | Carmela | Liturgia | Roma, 100 | 0875 - 979354 |
Moccia | Marina | Catechista | Roma, 100 | 0875 - 979354 |
Gallina | Adelaide | Gruppo P. Pio | Vicenza | 0875 - 979155 |
Stifani | Maria | Catechista | Randaccio | |
Marcantonio | Angelica | Catechista | Roma, 189 | |
D'Angelo | Marisa | Scuola | S. Rocco, 40 | 0875 - 979683 |
Zaccaria | Antonella | Catechista | S. Giorgio, 3 | 0875 - 979274 |
Ranelli | Teresa | Missioni | Roma, 133 | 0875 - 979607 |
Sforza | Rosaria | Min. Straor. Eucar. | L. da Vinci | 0875 - 979228 |
Formichella Maria | San Giorgio | 0875 - 979135 | ||
Perazzelli/Lo Chiatto | Grup. Famiglia | Raffaello | 0875 - 979312 | |
Farina | Caterina | Caritas | Roma, 159/B | 0875 - 979722 |
D'Angelo | Elisa | Caritas | San Giorgio | 0875 - 979534 |
Caterina | Aurora | Gruppo P. Pio | Foscolo, 2 | 0875 - 979356 |
Di Donato | Remo | |||
Forcione | Elda | |||
Mastroianni | Rosanna | Gruppo Famiglia | 0875 - 979244 | |
Pantalone | Carlo | Roma | ||
Farina | Caterina | |||
Florio | Michelina | |||
Bracone | Rosella | |||
Sforza | Rosaria | |||
Scarpone | Bruno-Maria | Grup. Famiglia | V. Emanuele | 0875 - 979259 |
Scarpone | Liliana | Caritas | Roma 149 | 0875 - 979468 |
Bracone | Pasquale | |||
Scica | Michela | Catechista | ||
Salvatore | Antonietta |
Il Comitato delle festività parrocchiale nasce per dare un aiuto al parroco e al Consiglio per gli Affari Economici nella raccolta di fondi necessari a celebrare una decorosa festa religiosa: programma e realizza feste religiose e tradizioni popolari.
Esso prenda coscienza che l'ascolto della Parola di Dio e la partecipazione all'Eucaristia è condizione primaria ed essenziale per trasformare una "FESTA" in una vera esperienza di fede. Perciò le novene, o i tridui sono programmati come momenti forti di fede e di catechesi, da concludersi con una celebrazione penitenziale, per sottolineare che la vera festa si vive incontrando il Signore;
Ogni festa religiosa ha un triplice scopo a) preparare i fedeli , mediante la preghiera (novene etc.) e la predicazione, a onorare degnamente il Signore e i santi, imitandone le virtù e migliorando la sua vita cristiana; b) dare gioia spirituale mediante liturgie solenni, apparati più ricchi, illuminazione, musica; canti e) promuovere l'aggregazione sociale in un sano divertimento.
Cura l'amministrazione delle entrate e delle uscite.
Il Comitato ha un suo statuto.